martedì 23 luglio 2013

Da "Giorno da cani" (A. Giménez-Bartlett)


"Ci sono giorni che cominciano strani. Ti svegli nel tuo letto, riprendi conoscenza, metti un piede a terra, prepari il caffè... eppure l'idea di futuro che ti vedi davanti supera lo spazio di una giornata. Senza guardare avanti, vedi. Poi, il minimo gesto comincia ad assumere lo stesso tono profetico e fatale."
"Pensare che ti stai muovendo in una direzione completamente sbagliata è la cosa peggiore che ti possa capitare. Ti fa sentire stupido, come un bambino che, giocando a nascondino, cerca da una parte mentre i suoi compagni se la ridono dalla parte opposta."
"L'amore: scelte, decisioni, incertezze, insicurezze, sensi di colpa, sofferenza... meno male che mi ero lasciata alle spalle tutto quanto! Alzai il bicchiere da sola e brindai al mio tempestoso passato sentimentale e al mio pacifico presente erotico." 
"Tutto ciò non faceva che confermarmi fino a che punto sia nocivo tutto quel che ha a che fare con l'amore. Un piaga che il genere umano si trova a sopportare, che da secoli mina la sua coerenza e le sue capacità."
"Nel suo cervello di cane era rimasta impressa l'immagine dell'assassino, e tuttavia lui non poteva trasmettermela. Curiosa associazione: poteva trasmettermi il suo affetto ma non tutta la verità. Dev'essere per questo che il cane è il migliore amico dell'uomo."
"Presi la giacca e tagliai la corda senza salutare nessuno. Avrei cenato da sola, in qualche trattoriaccia da camionisti, e avrei preso dei maccheroni ben annegati nella salsa di pomodoro e un'enorme morcilla fritta con cipolla come secondo. Una minuscola ribellione contro tutte le regole del bon-ton."
"Forse ci sono relazioni che bisogna saper troncare e iniziare di nuovo più volte, pensai mentre mi rivestivo stando attenta a non svegliarlo. Forse in uno di quegli inizi si trovava la via giusta."
"Non mi piacciono le condoglianze, le parole di conforto e le frasi di circostanza. Non c'è niente da dire davanti alle avversità: può darsi che tutto nella vita prima o poi si risolva, ma c'è qualcosa di ingiurioso nel ricordarlo a chi sta soffrendo. L'unica cosa che mi sentii di dire fu: - Ce lo facciamo un bicchiere, viceispettore?"
"La vita è stupida quasi quanto la morte, e molto più stancante."

 

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